Giornata della Cultura Nazionale Romena 2025 all’Università di Padova

Giornata della Cultura Nazionale Romena 2025 all’Università di Padova

Il 15 gennaio 2025, alle ore 17:00, in occasione della Giornata della cultura nazionale romena, presso il Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari dell’Università di Padova (Aula 8, Complesso Beato Pellegrino, Via E. Vendramini 13, Padova) si svolgerà un evento culturale e accademico aperto alla cittadinanza: la professoressa Otilia Hedeşan, dell’Università dell’Ovest di Timişoara, terrà la conferenza intitolata Le fiabe di Mihai Eminescu: appunti di lettura e riconfigurazione dei contesti. A seguire, le studentesse e gli studenti del gruppo di teatro in lingua romena dell’Università di Padova proporranno un recital di letture poetiche, nel corso del quale sarà rappresentata la celebre fiaba in versi di Eminescu Miron şi frumoasa fără corp (Miron e la Bella senza corpo), uno degli antecedenti testuali del poema Luceafărul.

La professoressa Otilia Hedeşan, titolare della cattedra di Civiltà romena presso l’Università dell’Ovest di Timişoara, è una delle più importanti etnologhe romene, le cui ricerche, di vasto respiro, hanno contribuito ad un profondo rinnovamento dei metodi e dei temi della folkloristica e dell’etnografia nazionale. Coordinatrice del RHeA (Research Center for Heritage and Cultural Anthropology presso lo stesso Ateneo romeno), si è interessata alle ipostasi attuali della mitologia tradizionale romena, alla vita delle comunità storiche romene fuori dai confini nazionali, alla storia dell’etnologia romena nel periodo comunista e post-comunista. Ha svolto ricerche sul campo in Banato, Serbia (Timoc), Ungheria, Croazia, Ucraina (Transcarpazia), Moldavia e Bulgaria. È autrice di numerosi volumi specialistici pubblicati in Romania e all’estero e ha coordinato diverse pubblicazioni del suo gruppo di studio. Tra i suoi volumi ricordiamo: Şapte eseuri despre strigoi (Timişoara, 1998; 2a edizione, 2011); Pentru o mitologie difuză (Timişoara, 2000); Folclorul. Ce facem cu el? (Timişoara, 2001; 2a edizione, 2015); razumeşti, fata mea? Note de teren pe Valea Moravei (Bucarest, 2007); Luai Uzdinu de-amăruntul. Amintirile unei povestitoare prodigioase (Timişoara, 2015).

La conferenza proposta per la Giornata della cultura nazionale prenderà le mosse dai profondi interessi di Mihai Eminescu per il repertorio tradizionale delle fiabe romene, rimettendo in discussione, attraverso puntuali note di letture, il ruolo che le narrazioni orali hanno giocato all’interno del suo laboratorio poetico. Allo stesso tempo, la ricognizione condotta sul repertorio emineschiano di riscritture fiabesche (da Făt Frumos din lacrimă a Călin Nebunul, alle straordinarie versificazioni di Fata-n grădina de aur e di Miron şi frumoasa fără corp) sarà l’occasione per riconfigurare il contesto all’interno del quale nasce e si consolida la fiaba colta romena, frutto di ibridazioni complesse tra oralità e scrittura, colto e popolare. Si tratta di un momento cruciale per la cultura nazionale, in cui tra Mihai Eminescu, Ion Creangă e Petre Ispirescu viene scritto un capitolo decisivo della lingua e della letteratura romena moderna.

Alla fine della conferenza verrà rappresentato, in forma di lettura poetica, il poema Miron şi frumoasa fără corp, uno dei due testi per i quali Eminescu aveva trovato ispirazione in due fiabe inserite da Richard Kunisch, nel suo Bukarest und Stambul. Skizzen aus Ungarn, Rumunien und der Türkei, oscure memorie di viaggio di un altrettanto sconosciuto scrittore tedesco, pubblicate a Berlino nel 1861 e ivi più volte ristampate. Al loro interno, Eminescu trova, come è noto, il motivo dell’amore impossibile tra un mortale e un essere soprannaturale, che sarà al centro della costellazione di Luceafărul. Sarà l’occasione per ammirare ancora una volta un capolavoro meno conosciuto del poeta, che lascia attoniti per la sua bellezza, per il ritmo, per la perfetta e ineffabile tornitura narrativa, nonché per le sue sorprendenti alternanze di timbro, in un perfetto e inedito equilibrio tra colto e popolare.