«Monumenta Cartographica Dacoromaniae – Le terre romene nella cartografia storica a stampa del Cinque–Settecento»: Giacomo Gastaldi e Gerardus Mercator

Giacomo Gastaldi (1500?–1566), Romaniae (quae olim Thracia dicta) vicinorumque regionum, uti Bulgariae, Walachiae, Syrfiae, etc. descriptio, in Abraham Ortelius, Theatrum Orbis Terrarum, Antwerpen 1584, cm 36x50,2 (mappa), cm 41x52 (foglio), incisione in rame, carta, coloritura coeva ad acquerello, collezione privata.

Mappa della Penisola Balcanica realizzata per il suo «Theatrum Orbis Terrarum» da Abraham Ortelius nel 1584; nella parte superiore della carta, ben visibili e individuati sulla mappa, i Principati di Valacchia e Moldavia, con la regione di Bessarabia. Ortelius indica Giacomo Gastaldi quale autore della carta, dato che essa si basa su due mappe del cartografo italiano: una carta geografica dell’area danubiana del 1546 e una dell’Europa Orientale del 1560. Il cartiglio di ampie dimensioni è riccamente adornato. A partire dall’edizione latina del 1584, questa mappa fu presente in tutte le edizioni del «Theatrum Orbis Terrarum». Il numero delle copie realizzate con l’unica lastra in rame utilizzata come matrice per la stampa fu stimato tra circa 4375 e 5325 esemplari.

Giacomo Gastaldi (1500?–1566) fu un cartografo veneziano di origini piemontesi, attivo nella città lagunare già alla fine degli anni ‘30 del XVI secolo. Eseguì le mappe dell’edizione italiana della «Geografia» di Tolomeo, data alle stampe a Venezia nel 1548. Tra le sue carte geografiche, una mappa dei Principati Romeni, risalente al 1546, è conservata in un unico esemplare presso la Biblioteca Apostolica Vaticana. Utilizzò molteplici fonti nella stesura delle sue mappe, basando il proprio lavoro sul confronto tra i dati tolemaici e quelli dei portolani. Collaborò all’edizione delle «Navigationi et viaggi» di Giovanni Battista Ramusio (Venezia 1550–1556). Gastaldi è autore di più di un centinaio di carte geografiche, tra le quali si ricordano una mappa della Russia (1550), una carta della Germania (1552), destinata a un notevole successo, una pregevole carta del Piemonte (1555), una carta della Polonia (1561–1564), e una mappa dell’Asia minore e dell’Anatolia (1564) (fonte: Dario Busolini, Gastaldi, Giacomo, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 52, Roma 1999).


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Gerardus Mercator (Gerhard Kremer) (1512–1594), Walachia, Servia, Bulgaria, Romania, in Atlas sive cosmographicae meditationes de fabrica mundi et fabricati figura, Duisburg 1595, cm 34,5x47 (mappa), cm 53,5x61 (foglio), incisione in rame, carta, coloritura coeva ad acquerello, collezione privata.

Mappa della Valacchia e delle regioni circostanti, eseguita da Mercator attingendo probabilmente anche alle carte di Johannes Honterus e Giacomo Gastaldi. Dopo che nel 1604, alla scomparsa di Gerardus Mercator, le matrici in rame delle sue carte geografiche furono acquistate all’asta da Jodocus Hondius, cartografo ed editore di Amsterdam, quest’ultimo iniziò nel 1606 la pubblicazione dell’Atlante arricchito di nuove mappe, un’opera che godette di grande successo e le cui edizioni si succedettero fino nel 1637. La Valacchia è raffigurata come una regione lambita dal Danubio, ed è racchiusa tra il Principato di Moldavia a Nord–Est, la Bulgaria ottomana a Sud e la Serbia a Sud–Ovest. Il cartiglio è ovoidale e non troppo elaborato, si trova in alto a sinistra ed è circondato da un bordo riccamente adornato di motivi mitologici. La mappa raffigura con discreta precisione i confini meridionali del Principato di Valacchia, e si contraddistingue per la ricchezza di toponimi e idronimi, redatti in tedesco oppure in latino/greco, mentre le distanze tra i luoghi indicati sono solo approssimative.

Gerardus Mercator (Gerhard Kremer) (1512–1594) nacque a Rupelmonde nelle Fiandre. Studiando filosofia e teologia presso l’Università di Lovanio, si dimostrò più interessato all’astronomia e alla matematica. Avendo modo di lavorare con il matematico e cosmografo Gemma Frisius e con l’orafo e incisore Gaspard van der Heyden, Mercator affinò le sue abilità e la sua maestria di cartografo. A Mercator si deve l’invenzione dell’omonima proiezione delle carte geografiche e nautiche, un metodo di rappresentazione che si rivelò innovativo per i suoi tempi, ed è ancor oggi fondamentale per la cartografia moderna. Uno dei più grandi geografi del Cinquecento, Gerardus Mercator ha realizzato la sua prima mappa, la descrizione della Terra Santa, nel 1537. Cartografo prolifico, è autore di numerose mappe. Nel 1554 si trasferì a Duisburg, dove aprì una propria bottega e vi si stabilì per il resto della sua vita. Nel 1578 avviò il piano di pubblicare un grande Atlante del mondo contenente più di 100 mappe. Il lavoro subì successivi rinvii, iniziando nel 1585 e proseguendo fino al 1589. Gerardus Mercator utilizzò per la prima volta la denominazione Atlante per la sua raccolta di mappe che progettava di pubblicare in un monumentale volume. L’Atlante di Mercator, contenente 107 mappe, venne in fine pubblicato nel 1595, un anno dopo la sua scomparsa, dal figlio Rumold Mercator.