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presentata presso la Galleria d’Arte dell’Accademia di Romania in Roma
Nel periodo 12 – 31 gennaio 2022, presso la Galleria d’Arte dell’Accademia di Romania in Roma, potrà essere visitata la mostra „Camilian Demetrescu – Genesi 1969-2012”. L’evento curato dall’architetto Cornelia Bujin, dedicato alla Giornata della Cultura Romena 2022, è organizzato dall’ICAS – Intergruppo Parlamentare Cultura Arte e Sport, l’Accademia di Romania in Roma, la Camera dei Deputati del Parlamento della Repubblica Italiana, l’Associazione culturale e spirituale Camilian Demetrescu, in collaborazione con la Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma.
L’inaugurazione
della mostra presso l’Accademia di Romania in Roma avrà luogo mercoledì, 12
gennaio 2022, ore 18:00, presso la Galleria d’Arte dell’Accademia di
Romania in Roma (Viale delle Belle Arti 110), alla presenza dell’on. Federico
Mollicone – deputato, fondatore dell’Intergruppo Parlamentare Arte, Cultura,
Spettacolo, della dott.ssa Cristiana Collu – direttrice generale della Galleria
Nazionale di Arte Moderna e contemporanea di Roma, della dott.ssa Mihaela
Demetrescu, moglie e stretta collaboratrice del maestro e del dott. Emanuel
Demetrescu, figlio del maestro Camilian Demetrescu – gli ultimi due anche in
veste di rappresentanti dell’Associazione culturale e spirituale Camilian
Demetrescu. Gli intermezzi musicali saranno a cura del M˚ Andrea Milan. L’accesso
del pubblico, in ottemperanza alle norme sanitarie vigenti, sarà contingentato
e si farà soltanto previa prenotazione via e-mail all’indirizzo accadromania@accadromania.it,
indicando
nome e cognome e numero di telefono. La prenotazione sarà valida solo con
l’e-mail di conferma. La mostra rimarrà aperta al pubblico nel periodo 13 – 31 gennaio 2022 e potrà essere visitata con il seguente programma: lunedì - chiuso; martedì-venerdì dalle ore 16:00 alle ore 18:00, e sabato e domenica dalle ore 11:00 alle ore 13:00.
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Informazioni sulla mostra:
La mostra, promossa dall’ICAS – Intergruppo Parlamentare Cultura Arte e Sport, l’Accademia di Romania in Roma, l’Associazione culturale e spirituale Camilian Demetrescu e la Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea, con l’Alto Patrocino del Consiglio Pontificio per la Cultura del Vaticano, organizzata da Civita Mostre e Musei con il sostegno per l’allestimento della Fondazione Ludovico degli Uberti e con il sostegno logistico della società Montenovi, è pensata come una retrospettiva artistica. Il suo scopo è quello di presentare, in diverse sedi (Sala del Cenacolo del Vicolo Valdina – Camera dei Deputati, Galleria d’Arte dell’Accademia di Romania in Roma e la Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea) le due significative direzioni dell’espressività artistica di questo profondo interprete dell’arte del Novecento: il periodo astratto all’Accademia di Romania in Roma e allaGNAM – Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea e il periodo figurativo e sacro presso la Sala del Cenacolo del Vicolo Valdina. Nella sede di Vicolo Valdina saranno esposte circa 30 opere del periodo figurativo e sacro – dipinti e arazzi, circa 40 opere del periodo astratto – sculture, disegni e serigrafie saranno esposte presso la Galleria d’Arte dell’Accademia di Romania in Roma e presso laGNAM – Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea sarà esposta la scultura lignea „La maschera di Zamolxis”, capolavoro che fa parte dal patrimonio della GNAM. Un viaggio nella direzione opposta, dunque, che parte dagli ultimi venticinque anni di attività artistica, mettendo in luce la ricerca formale, figurativa e sacra e ribaltando volutamente una cronologia riconosciuta che ha perseguito l’analisi e la crescita artistica a partire dalle origini e dal periodo di formazione. Questa scelta ha voluto evidenziare il modo in cui un cammino artistico può scegliere un percorso “scomodo” come il ritorno alla dimensione figurativa e, inoltre, lavorare con un materiale “artigianale” come l’arazzo, per una costruzione estetica e una rappresentazione spirituale e filosofica dell’interiorità umana nel suo processo di approfondimento. Gli arazzi, antica forma d’arte, sono al centro della mostra: Genesi, Utopia, Le nozze del Sole con la Luna, insieme a una serie di opere su tela – il ciclo dedicato a San Francesco, Della parola, Il mare di ottone, insieme a disegni preparatori e schizzi. Tutte queste opere dialogheranno con la suggestiva sala dell’Ultima Cena. Così, la mostra “Camilian Demetrescu – Genesi 1969-2012”viene presentatain tre prestigiose sedi romane: la Camera dei Deputati - Palazzo Valdina (21 dicembre 2021 – 14 gennaio 2022), GNAM – Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea (21 dicembre 2021 – 31 gennaio 2022) e la Galleria d’Arte dell’Accademia di Romania in Roma (12 – 31 gennaio 2022).
Informazioni sull’artista:
“Nato nel 1924 in Romania, tra i Carpazi, Demetrescu ha attraversato come testimone vigile e critico i grandi compromessi post’bellici della seconda guerra mondiale e quella deriva culturale del cosiddetto mondo libero” (Cornelia Bujin).
“L’uomo inizia a vivere a mano a mano che smette di illudere se stesso” – questa espressione dell’artista racchiude ed esprime l’essenza dello spirito artistico di Camilian Demetrescu. Come spiega di nuovo Cornelia Bujin, nelle sue opere, dagli anni Sessanta a quelle più recenti, troviamo che l’ispirazione muove non solo dagli eventi e dalle visioni personali, ma anche sa un insieme di rimandi culturali e spirituali e di sentimenti stratificati dell’infanzia. Nelle sue opere, la dimensione temporale rappresenta un elemento fondamentale: non un tempo lineare, cronologico, ma cosmico, mitico della genesi, in cui la percezione del contenuto è la chiave simbolica attraverso la quale si manifestano i sentimenti spirituali. “La visione di un’arte al servizio della bellezza, dei suoi significati più intimi e sottesi, ha condotto la personale ricerca estetica del maestro ad approfondire e dare voce i più profondi dialoghi interiori dell’uomo contemporaneo, sospeso e a volte intrappolato, tra un mondo divenuto incompressibile e la sete di trovare significati in cui inserire il proprio flusso vitale.” Il progetto espositivo e la scelta curatoriale dedicata all’opera di Camilian Demetrescu sono partiti dal valore del foglio bianco, valore a cui solitamente non si aggiunge un’immagine, ma, al contrario, la sua assenza. Questa considerazione del curatore è la conseguenza della vita attuale in una società in cui l’appartenenza è importante e in cui tutto si propone come se fosse un simbolo, un’icona. Al contrario, il foglio bianco diventa qui una sfida, da cui si compone graficamente tutto un simbolismo che definisce l’opera del Maestro Demetrescu. Una mostra di grande forza visiva, concepita per più punti significativi della rete cittadina, per dimostrare in questi spazi diversi due periodi fondamentali dell’espressività artistica di questo profondo interprete dell’arte del Novecento.
Camilian Demetrescu è nato nel 1924 a Bușteni (Romania), dove vivevano i suoi nonni. Constantin-Paul è il suo nome di battesimo, ma prende il nome del padre, ufficiale dell’esercito, morto all’età di 36 anni. Insegna alle elementari a Miercurea Ciuc e al Liceo Militare di Târgu Mureș. Ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Bucarest e ha seguito corsi di medicina e filosofia. Aveva 24 anni quando è entrato a far parte dell’Unione degli Artisti Plastici. Dopo essere scappato dalla Romania nel 1969, si è dedicato all’arte astratta per dieci anni, cercando di curarsi dal “realismo socialista”. È considerato da Giulio Carlo Argan il quinto grande nome dell’arte italiana contemporanea. Col tempo capisce la necessità di un cambiamento di rotta. Si converte dall’astrattismo all’arte simbolica sacra. Il ritorno al simbolo inizia nel 1977, restaurando con la famiglia, a Gallese, a nord di Roma, una chiesa romanica del XII secolo (Santi Filippo e Giacomo), divenuta poi monumento storico. Il luogo lo segna profondamente, cambia la sua vita e la sua arte. Si avvicina al cristianesimo. Due anni dopo, a Parigi, conosce Mircea Eliade. È in gran parte responsabile della sua determinazione a rinunciare all’arte astratta. Scopre e comprende il tesoro dell’arte cristiana medievale e si dedica ad un’arte con carattere spirituale. Lavora in esilio politico, pubblica sulla stampa della diaspora, partecipa a varie azioni e congressi. Organizza mostre nelle più importanti città italiane, ma anche in Francia. Sue opere sono presenti in diverse chiese. Nel 1986 è invitato dalla Pontificia Commissione per l’Arte in Vaticano, insieme a 33 artisti europei, ad illustrare la Divina Commedia. Il Cerchio Editore di Rimini pubblica i suoi libri: “Paradossi del Novecento, L’esilio” (1995), oltre a volumi dedicati al simbolo dell’arte romanica: Il Solstizio Eterno (nelle basiliche dell’Italia centrale) e Proverbi di pietra (Duomo di Piacenza e Ferrara). A Bucarest vengono pubblicati dalla Casa Editrice Albatros il volume commemorativo “Esilio. Le prove del labirinto” (1997) e poi “Esilio. 1995-2009. Il ritorno al simbolo” pubblicato dal Museo della Letteratura Romena (2009). Pubblica in due edizioni la Bibbia tradotta da Gala Galaction. Sostiene due conferenze presso la Scuola di Sighet associata al Memoriale dei prigionieri politici della lotta anticomunista e presso la Facoltà d’Architettura di Bucarest. Nel 1990 viene insignito del premio internazionale “Il labirinto d’argento” e nell’anno seguente la Fondazione “Adenauer” e il Parlamento italiano gli conferiscono il premio internazionale “La Pleyade”. Nel 2000 organizza a Bucarest una mostra retrospettiva “30 anni d’arte in Italia” con oltre 300 opere. È consapevole del degrado in cui si trova oggi il mondo: “l’arte si è radicalmente distaccata dai valori morali, ribadisco all’infinito, con tutti i mezzi, che il bello è il bene e il brutto è decisamente male”. Nella sua visione, la perdita dei significati dell’esistenza rappresenta il peggior dramma della civiltà e i simboli cristiani sono gli unici che possano sensibilizzare l’uomo. L’arte di Camilian Demetrescu significa perciò il recupero di simboli capaci di salvare l’uomo dal degrado.