Partecipazione della Romania al CARNEVALE DI VENEZIA con lo spettacolo «Hellequin» produzione del Teatro Nazionale «Aureliu Manea» di Turda

Partecipazione della Romania al CARNEVALE DI VENEZIA
con lo spettacolo «Hellequin»
produzione del Teatro Nazionale «Aureliu Manea» di Turda
Regia Michele Modesto Casarin

L’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, in collaborazione con la Compagnia Teatrale Pantakin, organizza a Venezia lo spettacolo «Hellequin», una produzione del Teatro Nazionale «Aureliu Manea» di Turda (Romania), venerdì 9 febbraio, sabato 10 febbraio e 11 febbraio 2024 in Piazza San Marco e Campo Santo Stefano.

Interpreti: Raluca–Marina Gheorghiu, Florina–Cristina Filip–Florian, Valentin–Alin Oncu, Alexandra Tarcea, Cătălin–Ilie Florea, Anca–Ofelia Markos, Călin–Mihail Roajdă, Alexandru–Valentin Condurat
Regia: Michele Modesto Casarin
Assistente alla regia: Cătălin Grigoraş
Maschere: Stefano Perocco di Meduna

Orari degli spettacoli:
Venerdì 9 febbraio 2024: ore 12:30 e 15:30 Campo Santo Stefano;
Sabato 10 febbraio 2024: ore 12:30 Campo Santo Stefano, ore 15:30 Piazza San Marco;
Domenica 11 febbraio 2024: ore 11:00 Campo Santo Stefano, ore 14:30 Piazza San Marco.

Lo spettacolo «Hellequin» si propone di far conoscere al grande pubblico i protagonisti della Commedia dell’Arte, personaggi riconosciuti per i loro tratti distintivi e comici. Inoltre, le maschere e i costumi sono elementi essenziali della rappresentazione della Commedia dell’Arte e nell’ambito di questo spettacolo avranno un ruolo significativo nella trasposizione di una storia d’amore. Hellequin era un personaggio popolare in Francia e Provenza, e nell’Italia centro–settentrionale. Si dice che Dante abbia riutilizzato questo nome, italianizzandolo del tutto, per uno dei suoi diavoli, diventato poi il famoso Arlecchino di Venezia. Alla fine del Cinquecento nasce l’Arlecchino, il servo sciocco ma all’occorrenza diabolicamente astuto, con una beffarda maschera nera e un abito a losanghe colorate, che agisce per sventare i piani del suo padrone Pantalone, aiutato dall’amico Brighella. Queste caratteristiche lo fanno assomigliare al ruolo tipico dell’imbroglione, il cui corrispettivo nella tradizione popolare romena è Păcală.

La storia del Carnevale di Venezia inizia nel 1162, la prima fonte scritta che attesta questo evento risale al 1268, quando viene menzionato l’uso di maschere. Fu ufficialmente autorizzata da un atto emesso dal Senato della Repubblica Veneziana del 1296, che stabiliva che tutti avevano il diritto di divertirsi prima della fine della Quaresima. Il carnevale divenne internazionale nel XVIII secolo, quando i giovani facoltosi di tutta Europa venivano a Venezia in incognito per divertirsi senza essere riconosciuti. Agli inizi del Novecento il carnevale va via via spegnendosi per ritornare in auge nel 1979 grazie a un gruppo di veneziani e alla Biennale Arte che decise di far rivivere la tradizione. La Commedia dell’Arte nasce nell’Italia del XVI secolo e rappresenta una rottura con il teatro culturale medievale e contemporaneo. La sua novità è la professionalizzazione del mestiere dell’attore e il recupero di forme teatrali arcaiche, portate all’estremo, come la recitazione messa in scena senza un rigoroso copione. Le maschere come le conosciamo oggi: Pantalone, Arlecchino, Pulcinella, Scapino, Colombina sono solo alcuni dei nomi più noti di una lunga lista di personaggi, tipologie umane, che in quei nomi conoscono una cristallizzazione che caratterizza le varie personalità protagoniste della Commedia dell’Arte.