Storia dell'Istituto

Storia dell'Istituto

L'Istituto Romeno di Cultura di Venezia nacque ufficialmente il 2 aprile 1930, inaugurato dallo storico Nicolae Iorga con il nome di Istituto Storico Artistico Romeno di Venezia (o la "Casa Romena", come lo chiamavano i veneziani). Si coronava cosi un sogno che il grande studioso romeno aveva a lungo coltivato. La nuova istituzione si affiancava a quelle analoghe di Roma (Accademia di Romania) e di Parigi (Scuola Romena di Fontenay-aux-Roses). L'aiuto di alcuni amici gli era stato prezioso: da Roma, ebbe l'appoggio dello storico, suo allievo, Vasile Parvan e, nella Serenissima, lo sostennero sia il console di Romania, G. B. Bombardella, sia Eduard Serban, il quale compro per primo, nel 1928, un appartamento nel Palazzo Correr, in Campo Santa Fosca. 

Negli anni successivi furono comprati, grazie a donazioni statali o private, altri spazi nello stesso edificio, arrivando, nel 1930, a venticinque stanze. Fra le enti che effettuarono donazioni, ricordiamo: la Banca Nazionale di Bucarest, il giornale "Universul", il Ministero del Commercio e l'Istituto degli Studi Sud-Est Europei (creato dallo stesso Iorga il 24 gennaio 1914), "che ha sacrificato per questo scopo il suo bilancio per anni interi", come constatava Iorga nel suo discorso d'inaugurazione. Cosi fu possibile aprire la "Casa Romena" di Venezia in un palazzo cinquecentesco carico di storia. Quello dei Correr era uno fra i piu importanti casati di Venezia. Esso diede alla Serenissima dieci Procuratori e alla Chiesa cattolica il Papa Gregorio XII (1406-1415). La "Casa Romena" comprendeva alloggi per gli studenti, sale di studio, un appartamento d'onore, saloni per ricevimenti, conferenze e concerti. Tutto era decorato e arredato con sobrieta ed eleganza, con magnifici tappeti di fattura romena, acqueforti e dipinti di artisti romeni. Nicolae Iorga sperava che tutti gli studiosi romeni che avessero soggiornato a Venezia, quali ospiti della Casa Romena, potessero portare con loro, in Romania, "un poco di Venezia". "Verranno qui i nostri, staranno in queste stanze piene di ricordi, contempleranno dalle grandi finestre la rossa distesa dei tetti e gli ampi orizzonti. 


Scenderanno nelle piu belle strade del mondo e rimarranno lunghe ore innanzi alle pietre in cui e incorporato il Dio della bellezza eterna. E quando ritorneranno in patria, un poco di Venezia li accompagnera", auspicava Iorga nel discorso inaugurale. Per lui la Casa Romena a Venezia era prima di tutto "un testimonio di gratitudine". Venezia, infatti, entrava profondamente nella storia dei romeni: Nicolae Iorga cita, nell'allocuzione inaugurale dell'Istituto, i legami intrattenuti dalla Serenissima con i principi romeni Stefano il Grande, Neagoe Basarab, Alessandro Lapusneanu, Constantin Brancoveanu ecc. Intento di Iorga era creare a Venezia una scuola di storici e storici dell'arte ben preparati e buoni conoscitori della cultura italiana. Per dieci anni, cioe sino alla morte di Iorga, nel 1940, presso la "Casa Romena" vennero ospitati moltissimi studiosi romeni, attivi in tutti i campi del sapere. In quegli anni la Casa fu affollata da studenti e professori mandati dalla Romania. "Le porte sono aperte, entri la luce", diceva il grande storico nell' aprile 1930. Ogni anno egli veniva a Venezia. E ogni anno la storiografia romena si arricchiva con nuove fonti grazie a Iorga e ai suoi collaboratori e amici. Molti illustri studiosi stranieri furono assidui ospiti della Casa Romena. Quando Iorga era presente si organizzavano conferenze e serate culturali. Vi si allesti una mostra permanente d'arte popolare e di prodotti romeni. Con la tragica morte di Nicolae Iorga, nel 1940, anche la "Casa Romena" di Venezia perse tutta la sua vitalita. Subito dopo il 1945, fu addirittura abbandonata. Nel 1966 la Casa Romena andava rapidamente deteriorandosi: i soffitti e le pareti erano pericolanti, le finestre mancavano, i pavimenti erano stati strappati, le installazioni elettriche e sanitarie rovinate. Questa situazione di abbandono duro fino nel 1988, quando il Comune di Venezia chiese espressamente al governo romeno di risolvere il problema della Casa Romena che si stava riducendo a un rudere. 

Finalmente, nel gennaio 1989, iniziarono i lavori di riparazione. Interrotti durante la rivoluzione romena e subito dopo, i lavori ripresero nel maggio del 1990; l'otto maggio del 1992 la Casa Romena venne riaperta, con il nome di Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica. L'Istituto ha svolto un'attivita culturale vivace: mostre d'arte, concerti, spettacoli teatrali, conferenze, tavole rotonde... Dopo il 1997 si e cercato di ampliare le attivita e di inquadrarle in un piano ben determinato, mettendo in evidenza i rapporti italo-romeni passati e presenti, le personalita che hanno contribuito allo sviluppo di queste relazioni, e cercando di far conoscere tutto cio che si pubblica in Italia e Romania per assicurare sia una migliore reciproca conoscenza dei due paesi, sia la concreta valorizzazione della cultura romena nei diversi campi: scientifico, letterario, artistico. Ma oltre a queste attivita, l'Istituto e diventato un'istituzione d'insegnamento. Sono stati aperti per gli studenti dell'Universita Ca'Foscari un corso di lingua e letteratura romena e uno di cultura e civilta romena. Ogni mese soggiornano all'Istituto studenti romeni delle facolta di Belle Arti, Architettura, Storia e Lettera: si realizza cosi un contatto diretto con la cultura veneziana e italiana in generale. L'Istituto pubblica due riviste: l'Annuario, che mira a documentare il contributo italiano e romeno (e non soltanto) all'approfondimento ed all'estensione degli studi italo-romeni; e Quaderni della Casa Romena di Venezia, che raduna i testi dei convegni e dei dibattiti tenuti nella sede dell'Istituto oppure dall'Istituto iniziati ed appoggiati. Una molto significativa realizzazione dell'Istituto e stata l'iniziativa, in accordo con l'Accademia di Romania a Roma, di far venire a Venezia borsisti postuniversitari, per una durata di due anni (le borse per Venezia sono intitolate a Nicolae Iorga, quelle per Roma a Vasile Parvan). L'Istituto dispone di una biblioteca (circa 12 150 volumi), destinata sia agli studenti, sia al pubblico interessato.