Mostra di arte contemporanea «Snapshots from the Pink Planet» dell’artista Vladimir Păun–Vrapciu; a cura di Petru Lucaci

Mostra di arte contemporanea «Snapshots from the Pink Planet» dell’artista Vladimir Păun–Vrapciu; a cura di Petru Lucaci

Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, 6–12 marzo 2023

La mostra riunisce 16 opere di pittura, grafica, installazione e videoarte, riflettendo la complessità del processo creativo che nella sua interezza interessa l’artista Vladimir Păun–Vrapciu. Le opere esposte evocano l’angoscia accresciuta ora dalla paura della guerra e sono nate come compensazione, come le favole con il lieto fine raccontate in epoche di grandi timori. L’utopia Pink Planet sviluppa con atmosfere e immagini dantesche, adattate nella forma e nei mezzi al mondo di oggi, un’allegoria parallela a quella del Piccolo Principe immaginato da Antoine de Saint-Exupéry all’epoca del secondo conflitto mondiale. Le istantanee di Pink Planet – presentate in anteprima come parte del programma artistico costruito con cura nella città di origine del pittore, al Museo Regionale Buzău, e ora nell’ambito della Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia – propongono un’altra evasione dal quotidiano attraverso l’allegoria di una terra della gioia perpetua e generale. L’utopia qui proposta supera e sviluppa un’immagine ludica della poesia di Şerban Foarţă, profondamente incisa nella mente dell’artista nel periodo dell’infanzia. Se lo spunto è un fulmine («Când fulgeră se pare ni se face o poză, de pe o planetă roz»), le zone illuminate dalla sua luce potente sono i territori della notte popolati da un formicaio umanoide.

Il Pianeta Rosa, abitato come l’«Isola dei beati»da spiriti liberati dalla paura, porta, tuttavia, in scena oggetti e simboli degli ideali del consumismo contemporaneo, con cui costruisce un universo chimerico, una «fata morgana» nel deserto della speranza quotidiana. Il Pianeta Rosa qui immaginato vuole essere un pianeta della gioia, ma sembra piuttosto, come il nostro tempo, un pianeta delle individualità errabonde o caoticamente agglomerate. Le animazioni video coagulano i simboli rosa nell’immagine dell’alveare di uno sciame selvatico, piccole composizioni grafiche che con varie tecniche e materiali dettagliano la visione distopica di una felicità promessa, dell’universo evocato dal poeta postmodernista, un conglomerato ossessivo-onirico diventato Pink Planet, una scuola per il proprio perfezionamento, del proprio raggiungimento dell’illuminazione creativa.

Vladimir Păun–Vrapciu, architetto e artista con notevoli risultati in entrambi gli ambiti, è in piena ascesa nelle sue capacità artistiche. Come architetto ha vinto, nell’anno in cui ha completato gli studi universitari presso la Facoltà di Architettura e Urbanistica di Bucarest (2002–2003), la realizzazione di un progetto organizzato dalla Fondazione filantropica OAT FARM (Suceava) con il patrocinio dell’allora principe Carlo d’Inghilterra, che ha presieduto la commissione di valutazione: il progetto consisteva in una struttura destinata a minori svantaggiati. Negli ultimi anni i suoi progetti architettonici sono stati selezionati per varie manifestazioni artistiche annuali e biennali: la Biennale nazionale di architettura romena, 2018, 2021; alla sezione Architettura della Biennale internazionale di Firenze, 2019. Come artista visivo ha svolto finora un percorso impressionante, creando il proprio itinerario nell’universo delle gallerie d’arte in Romania e all’estero. Le mostre personali «Conexiune în Brahma» (organizzata nel 2019 a Buzău, sua città natale, e poi al Museo del Contadino Romeno di Bucarest); «Spaţiul» (Museo Regionale di Buzău, 2021; Saphira & Ventura Gallery, New York, 2022; Museo del Contadino Romeno, Bucarest, 2022); «Cum am ajuns aici?» (Museo del Contadino Romeno, Bucarest, 2020; Museo di Arte, Târgovişte, 2021; Museo Nazionale Brukenthal, Sibiu, 2020); partecipazione a molte mostre internazionali di rilievo: Biennale di Firenze (2019); Salone Internazionale Carrousel du Louvre, Parigi (2019); Padiglione «Art Safari», Bucarest (2019); Biennale di arte contemporanea, Salerno (2020); LXX edizione della Biennale di Disegno contemporaneo Osten di Skopje, Macedonia del Nord (2020) – dove è stato selezionato fra i 250 artisti che si sono iscritti con 819 opere e ha vinto il Premio Osten 2020 («premio assegnato nel corso degli anni ad artisti come Pierre Soulanges, Henry Moore, Oskar Kokoschka»); la Biennale di Arte e Design di Firenze (2021), dove è stato premiato con la distinzione «The Best Artist», accordata in partenariato con il World Association of Visual Arts; la Biennale Internazionale di Arte «Adriatica», Barletta, Italia (2021); Premio «Award of Artist Excellence» della Biennale di Disegno contemporaneo Osten di Skopje, Macedonia del Nord (2022), ecc. Vladimir Păun–Vrapciu è membro dell’Ordine degli Architetti di Romania, dell’Unione degli Architetti di Romania, dell’Unione degli Artisti Visivi di Romania e del World Association of Visual Arts (WAVA–Art).

La mostra sarà aperta al pubblico nel periodo 6–12 marzo 2023, dal lunedì alla domenica, nell’orario: 11:30–13:30, 15:30–19:30, nella Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.