Conferenza del Prof. Francesco Guida, Il Trattato di pace del Trianon (4 giugno 1920) e il suo significato per la storia dei romeni

Conferenza del Prof. Francesco Guida, Il Trattato di pace del Trianon (4 giugno 1920) e il suo significato per la storia dei romeni, Aula 5 del Complesso «Beato Pellegrino» dell’Università di Padova, martedì 4 giugno 2024, ore 17:00

In occasione della Giornata del Trattato del Trianon, l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, il Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari dell’Università di Padova e la Società di Studi Romeni «Miron Costin» organizzano la conferenza del Prof. Francesco Guida, Il Trattato di pace del Trianon (4 giugno 1920) e il suo significato per la storia dei romeni, martedì 4 giugno 2024, alle ore 17:00, nell’Aula 5 del Complesso «Beato Pellegrino» dell’Università di Padova. Il professor Francesco Guida, professore emerito dell’Università Roma Tre, approfondirà lo svolgimento dei negoziati diplomatici e le conseguenze del Trattato del Trianon sull’assetto politico–territoriale nell’Europa centro–orientale, incluso il riconoscimento della Grande Romania entro i confini stabiliti dalla stessa Conferenza di pace di Parigi. La seconda parte del Trattato del Trianon, che definiva i confini dell’Ungheria, in seguito all’applicazione del principio di autodeterminazione dei popoli, stipulava l’inclusione della Transilvania e del Banato orientale nella Romania. Il trattato fu firmato il 4 giugno 1920, nel Palazzo del Gran Trianon a Versailles, dai delegati dei governi di Francia, Gran Bretagna, Italia, Stati Uniti d’America, Giappone, Romania, Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, Cecoslovacchia e altri nove stati, tra cui l’Ungheria. Per la Romania, il trattato fu firmato da Ion Cantacuzino, Ministro di Stato, e da Nicolae Titulescu, Ministro delle Finanze. Il Trattato fu ratificato dalla Gran Bretagna nel maggio 1921 e dalla Francia nel giugno 1921. Il Trattato fu ratificato il 17 e il 20 agosto 1920 rispettivamente dal Senato e dalla Camera dei Deputati del Regno di Romania, e il 30 agosto 1920 dal Re Ferdinando I.

Prof. Francesco Guida, stimato storico italiano specializzato in storia dell’Europa centro–orientale, è professore emerito di Storia dell’Europa centrale e orientale presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Roma Tre, dipartimento che ha diretto fino a dicembre 2018. Dal 2008 al 2012 è stato Preside della Facoltà di Scienze Politiche della stessa Università. Ha iniziato la sua carriera accademica nel 1980, come ricercatore presso l’Università La Sapienza di Roma, per poi diventare professore associato all’Università Ca’ Foscari di Venezia, quindi professore ordinario presso l’Università Roma Tre. È un noto e apprezzato esperto italiano di storia moderna e contemporanea della Romania, della quale si occupa fin dal periodo degli studi universitari, quando elaborò la tesi di laurea su Tudor Vladimirescu e la rivoluzione del 1821 nei Principati Danubiani nella storiografia romena, pubblicata nel 1975 su «Rassegna storica del Risorgimento», lavoro basato sulle ricerche svolte in Romania, grazie a una borsa di studio, sotto la direzione del Prof. Angelo Tamborra, il maestro che lo ha avviato e coordinato nelle ricerche intraprese in Italia e durante i periodi di studi all’estero. Il Prof. Francesco Guida ha pubblicato 11 libri e circa 200 saggi, in Italia e all’estero, su argomenti di storia moderna e contemporanea. Il suo libro più recente è una storia dell’Europa centro–orientale del Novecento, pubblicata da Laterza nel 2015: L’altra metà dell’Europa. Dalla Grande Guerra ai giorni nostri. Il suo libro L’Italia e il Risorgimento balcanico: Marco Antonio Canini ha ottenuto nel 1987 il Premio «Howard Marraro» dell’American Society for Italian History. Nel 2003, il Presidente della Romania gli ha conferito l’Ordine Nazionale del Merito in grado di ufficiale, per la sua attività scientifica nel campo della cultura e storia romena. Nel 2012 gli è stato conferito dal Ministero degli Affari Esteri della Romania il diploma di benemerenza per attività culturali, in occasione del 133-esimo anniversario dell’avvio delle relazioni diplomatiche tra Italia e Romania. Nel 2017 è stato proclamato Doctor Honoris Causa dall’Istituto di Studi Balcanici dell’Accademia Bulgara delle Scienze. Nel 2019 è stato insignito del titolo di Doctor Honoris Causa dall’Università «Babeş–Bolyai» di Cluj-Napoca.È Direttore del Centro Interuniversitario Studi ungheresi e dell’Europa centro–orientale (CISUECO); Presidente dell’Associazione italiana di Studi del Sud–Est europeo, e vicepresidente dell’Association Internationale des Études du Sud–Est Européen (AIESEE); Presidente del Centro romeno–italiano Studi Storici (CeRISS); Presidente dell’Associazione italiana di Studi Storici sull’Europa centro–orientale; Direttore del Centro di Ricerca Interdipartimentale sull’Europa centro–orientale, la Russia e l’Eurasia (CRIERE). Membro di: Associazione Italiana dei Romenisti, Associazione Italiana degli Slavisti, Associazione Italiana degli Ucrainisti, Commission internationale des études slaves du Comité international des sciences historiques.