Convegno internazionale «1933–2023: Novant’anni di romeno all’Università di Padova»

Con l’anno accademico 2023–2024, l’insegnamento di Lingua e Letteratura romena dell’Università di Padova compie 90 anni. Per l’occasione, il Dipartimento di Studi linguistici e letterari dell’Università di Padova e la Società di Studi romeni “Miron Costin”, organizzano, in collaborazione con l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, un Convegno internazionale che si terrà a Padova nei giorni 22 e 23 novembre 2023. L’insegnamento del Romeno a Padova inizia nell’anno accademico 1933–1934 con la nomina a docente di Ramiro Ortiz (Chieti 1879–Padova 1947) (a cui è dedicata la prima sessione del Convegno), una personalità di importanza fondamentale per aver posto le basi di durature relazioni accademiche e culturali tra Italia e Romania, che continuano tutt’oggi. Nel 1909, Ortiz fu incaricato dal Ministero dell’Istruzione italiano di creare un insegnamento di Letteratura italiana presso l’Università di Bucarest; nel 1924, per sua iniziativa venne creato l’Istituto di Cultura Italiana a Bucarest; nel 1933, dopo un’esperienza di più di vent’anni in Romania, divenne docente a Padova, dove fondò una delle prime e più longeve cattedre di Romeno in Italia. Alla sua morte, Ortiz donò all’Università di Padova la sua grande biblioteca romena, che costituisce il nucleo della più importante e meglio fornita biblioteca di lingua e letteratura romena d’Italia. Sempre a Ortiz si deve l’istituzione del Lettorato di Romeno a Padova: la prima Lettrice di Lingua Romena fu Nina Façon (1909–1974), importante italianista romena, già allieva di Ortiz a Bucarest. Nina Façon, tuttavia, lavorò solo per un anno all’Università di Padova, perché nel 1938–1938, in base alle leggi razziali, il contratto non le venne rinnovato perché era ebrea. Come minimo risarcimento morale, nel 1985 l’Università di Padova ha intitolato a Nina Façon una sala dell’Istituto di Lingue Romanze.

Sulle orme di Ramiro Ortiz, molte altre personalità di spicco del mondo degli studi linguistici e letterari hanno contribuito a portare alle sue glorie la cattedra di Romeno a Padova. Si ricordano almeno Alexandru Niculescu (nato nel 1928) e Lorenzo Renzi (nato nel 1939), entrambi importantissimi studiosi di linguistica nonché attivissimi ed entusiasti propagatori di contatti tra italiani e romeni. Va sottolineato che l’Università di Padova è sempre stata un fertile terreno di incontro per le personalità del mondo culturale romeno e italiano, perfino negli anni in cui ciò era meno facile e scontato rispetto al presente. Per esempio, negli anni Ottanta, la Cattedra di romeno di Padova è stato un punto di riferimento per l’esilio democratico romeno, offrendo il proprio sostegno agli studiosi in fuga dal regime comunista. Nei primi giorni del gennaio 1990, la liberazione della Romania dal Comunismo, che aveva sollevato viva emozione nell’opinione pubblica italiana, venne celebrata anche a Palazzo Maldura, sede della Facoltà di Lettere dell’Università di Padova. La manifestazione era organizzata dal professor Lorenzo Renzi e dalla lettrice Anca Bratu, alla presenza del Magnifico Rettore Prof. Mario Bonsembiante, con letture di poeti romeni contemporanei in lingua e in traduzione italiana.

Tra le personalità di spicco della cultura romena che sono state ospiti all’Università di Padova si possono ricordare scrittori e poeti romeni di primo piano come Ana Blandiana, Romulus Rusan, Ileana Mălănciou, Mircea Cărtărescu, Matei Vişniec, Norman Manea, e docenti romeni e italiani, da Florica Dimitrescu a Adrian Niculescu, Mihai Nasta, Maria Iliescu, Marco Cugno, Bruno Mazzoni, Luisa Valmarin, Mircea Anghelescu e altri.

Oggi, il titolare della cattedra è il prof. Dan Octavian Cepraga, docente ordinario di Romeno, titolare dei corsi di Lingua e Letteratura Romena, affiancato dalla lettrice prof.ssa Iulia Cosma, dal prof. Federico Donatiello e da due giovani ricercatori, Nicola Perencin e Marco Francescon. Gli studenti, che fanno parte e danno senso a questa storia, sono sia giovani italiani, sia romene e romeni cresciuti o anche nati in Italia, interessati a conoscere e ad approfondire la lingua e la cultura del proprio Paese di origine. Oltre alla docenza, alla ricerca, ai numerosi incontri e alle iniziative culturali, la vitalità del Romeno a Padova si misura anche su altre attività rivolte ad un pubblico esterno all’università, tra cui un laboratorio teatrale in lingua romena, numerosi concerti e altri eventi, che vedono sempre una significativa partecipazione da parte della comunità romena, particolarmente numerosa in Padova e provincia. La comunità romena aderisce con entusiasmo alle iniziative proposte dall’Università di Padova perché queste vengono recepite come un prezioso servizio culturale e come un importante motore di dialogo e di integrazione, all’insegna di una comune appartenenza europea.