XII Convegno internazionale di studi «Venezia e l’Europa Orientale tra il tardo Medioevo e l’Età moderna», Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica

XII Convegno internazionale di studi «Venezia e l’Europa Orientale tra il tardo Medioevo e l’Età moderna», Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica, Venezia 25–27 aprile 2024

L’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia promuove una nuova edizione del Convegno internazionale di studi «Venezia e l’Europa Orientale tra il tardo Medioevo e l’Età moderna», una manifestazione che si svolge annualmente nella città lagunare con lo scopo di riunire studiosi che hanno svolto e proseguono ricerche sui molteplici rapporti intercorsi tra Venezia e l’Europa Centro–Orientale tra il XIII e il XVIII secolo. Il convegno è organizzato dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica, con la collaborazione del Centro di Studi Interdisciplinari «Silviu Dragomir» dell’Università di Oradea e dell’Università Statale della Moldavia di Chişinău e del Laboratorio di Storia e Storiografia Italiana dell’Università Nazionale e Capodistriaca di Atene, avvalendosi del sostegno dell’Istituto Culturale Romeno di Bucarest, e con il patrocinio dell’Accademia Romena di Bucarest. La sede del convegno è il Palazzo Correr, sede dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica, Cannaregio 2214, 30121 Venezia (VE).Sono state privilegiate le relazioni basate sulle fonti primarie, frutto del lavoro svolto in archivi e biblioteche, come anche le analisi che propongono rivalutazioni e metodologie innovative riguardanti argomenti di storia politica, diplomatica, militare, economica, culturale compresi nell’arco di tempo che iniziò nel Spätmittelalter e si concluse all’incirca al termine dell’Età dei Lumi. Un periodo lungo e travagliato per il continente europeo, segnato da innumerevoli mutamenti politici, territoriali, economici e culturali, i quali fra l’altro, col passare dei secoli, hanno profondamente modificato i rapporti fra Venezia e gli Stati dell’Europa Centro–Orientale. E poiché, col mutato assetto territoriale, cambiavano anche i vecchi equilibri di forza tra potenze, la Serenissima fu costretta a rivedere la sua politica estera, adeguandola ai diversi interlocutori politici: l’Impero Bizantino, gli Stati dei crociati, l’Impero Ottomano, il Khanato di Crimea, il Regno d’Ungheria, il Regno poi Zarato serbo (con i despotati che ne nacquero in seguito), lo Zarato bulgaro, il Regno bosniaco e i Principati Romeni.

La Repubblica di Venezia, per quasi tutta la sua esistenza, è stata una presenza attiva e duratura nell’Europa Centro–Orientale, e ha perseguito soprattutto interessi economici, ma anche politico–diplomatici e militari. Vi sono, dunque, molteplici aspetti che risultano ancora ignorati o poco noti e che vertono intorno alle iniziative intraprese in queste zone del continente da cittadini e sudditi dello Stato veneto, compresi gli echi che queste iniziative destarono nell’Occidente europeo. I lavori del convegno, poi, hanno come scopo quello di promuovere la cooperazione accademica tra le diverse culture e scuole storiografiche, tramite gli studiosi interessati sia alla storia di Venezia che a quella dell’Europa Centro–Orientale e soprattutto ai molteplici rapporti e influssi intercorsi tra queste aree del continente europeo. Il convegno riconferma il compito essenziale dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, il quale si dedica alla costruzione di ponti tra culture ed è una porta aperta in Italia per tutti coloro che sono interessati ad ogni aspetto della cultura e della storia della Romania e dei rapporti intercorsi attraverso i secoli tra la Penisola italiana e l’Europa Centro–Orientale.

I lavori del convegno si svolgono in italiano nonché in francese, non essendo prevista la traduzione simultanea in cuffia per gli interventi dei relatori o delle persone presenti in aula, nella convinzione che gli obiettivi perseguiti saranno raggiunti al termine delle tre giornate di lavori e con la speranza di veder delineate, da parte degli studiosi partecipanti, nuove prospettive di ricerca.